| (23-08-2007) - I Panel della 64. Mostra Anche quest’anno la Mostra ospiterà due panel internazionali moderati da Peter Cowie: “Eastern Western: l’impatto del Western all’italiana in Asia e America” (3 settembre) e “L’impatto della Mostra sulla circolazione dei film di qualità” (4 settembre).
La 64. Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica, diretta da Marco Müller e organizzata dalla Fondazione La Biennale di Venezia presieduta da Davide Croff, anche quest’anno ha programmato durante i giorni della Mostra due panel internazionali, dedicati a due importanti temi dell’industria cinematografica, moderati da Peter Cowie, critico cinematografico e storico del cinema statunitense, autore e fondatore di The International Film Guide. Il primo dei due incontri - che si svolgeranno entrambi presso la Sala Conferenze Stampa del Palazzo del Casinò - è in programma per lunedì 3 settembre alle ore 15.30 e sarà dedicato all’influenza dei Western all’italiana in Asia e in America. Il secondo panel, in programma martedì 4 settembre alle ore 15.30, è dedicato invece all’impatto della Mostra sulla circolazione dei film di qualità.
“Eastern Western: l’impatto del Western all’italiana in Asia e America”
Lunedì 3 settembre, Sala Conferenze Stampa (Palazzo del Casinò), ore 15.30.
All’incontro parteciperanno Sadao Yamane (Kinema-Junpo), Richard Corliss (Time), Jim Hoberman (The Village Voice), Marco Giusti e Manlio Gomarasca (curatori della retrospettiva Western all’italiana - Storia segreta del cinema italiano 4), che si confronteranno sul fenomeno del Western all’italiana che, in origine, si è spesso ispirato ai film di Akira Kurosawa e che successivamente ha avuto una profonda influenza su molti registi, da Martin Scorsese a Quentin Tarantino, da John Woo a Johnnie To. I Western all’italiana sono infatti tra le opere che maggiormente hanno influenzato lo stile del cinema popolare degli ultimi decenni a livello internazionale. Quarant’anni dopo l’uscita nelle sale di Per un pugno di dollari di Sergio Leone, che lanciò la carriera di Clint Eastwood sul grande schermo, gli elementi di base del genere sono più che mai attuali e l’impatto del Western all’italiana è ancora forte su molti cineasti contemporanei.
“L’impatto della Mostra sulla circolazione dei film di qualità”
Martedì 3 settembre, Sala Conferenze Stampa (Palazzo del Casinò), ore 15.30.
All’incontro parteciperanno Mick LaSalle (San Francisco Chronicle), Michel Ciment (France Culture), Derek Malcom (London Evening Standard), Riccardo Tozzi (Cattleya), Christine Vachon (Killer Films), che si interrogheranno sul percorso di una pellicola vincitrice di un premio ufficiale della Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica e sull’impatto che tale riconoscimento ha sul futuro del film e sulla sua circolazione. I premi aiutano veramente un film a raggiungere un’ampia distribuzione in Europa e nel resto dei continenti? I premi influenzano gli spettatori nella scelta di un film? I festival fanno il successo dei film? A riguardo Ang Lee, nel ricevere nel 2005 il Leone d’Oro per "Brokeback Mountain", rievocò l’enorme impatto che ebbe in Asia il Leone d’Oro vinto da Akira Kurosawa con "Rashomon". Emblematici in questo senso anche i recenti casi di "Still Life" di Jia Zhangke, vincitore del Leone d’Oro alla 63. Mostra, distribuito in 67 Paesi e "Nuovomondo" ("Golden Door") di Emanuele Crialese, vincitore del Leone d’Argento alla 63. Mostra, successivamente acquistato in 16 paesi europei.
Peter Cowie (Gran Bretagna). Critico e storico del cinema, firma tra le più autorevoli della rivista professionale statunitense di cinema Variety, è l’ideatore e il curatore nel 1963 dell’International Film Guide, supplemento annuale in volume della rivista, a tutt’oggi tra i più autorevoli e diffusi repertori cinematografici delle produzioni cinematografiche dell’anno. Ha pubblicato oltre venti libri di cinema, tra i quali "The Godfather Book", "The Apocalypse Now Book", "The Cinema of Orson Welles", "Revolution! The Explosion of the World Cinema in the 60’s", "John Ford and the American West" e le biografie critiche di Ingmar Bergman e Francis Ford Coppola. Dal 1989 al 2000 è direttore internazionale di Variety. Ricercatore nelle università di quattro continenti e all’Università di Santa Barbara in California, è membro dello European Film College. In occasione del centenario del cinema, pubblica per il British Film Institute "World Cinema: Diary of the Day". I suoi studi sul cinema svedese e la sua decennale attività presso lo Swedish Film Institute gli valgono nel 1989 il Royal Order of the Polar Star. È curatore dei commenti critici delle edizioni dvd della prestigiosa collana Criterion Collection di "Det sjunde inseglet" ("Il settimo sigillo", 1957) di Ingmar Bergman, "Il Gattopardo" (1963) di Visconti e "Salvatore Giuliano" (1962) di Francesco Rosi. Nel 2005 è stato membro della Giuria Premio Luigi De Laurentiis per la migliore opera prima alla 62. Mostra di Venezia. Nel 2006 con Jack Garner ha pubblicato il libro "Louise Brooks: Lulu Forever".
(23/08/2007)
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