| (08-07-2007) - VENEZIA: 75 ANNI, MA NON LI DIMOSTRA In attesa del programma principale della 64. Mostra, (29 agosto - 8 settembre) che, come ha dichiarato Marco Muller a Variety, "per un terzo sarà probabilmente americano" nell'anno del Giubileo in cui il festival più antico del mondo festeggia i suoi primi 75 anni, (è nato il 6 agosto del 1932), la Biennale rilancia una Mostra all'avanguardia che, a fronte della concorrenza romana, e dei venti di polemica che hanno elettrizzato la Croisette, si propone ancora una volta di diventare luogo di interazione tra passato e presente, fra storia del cinema e avanguardia, con una vocazione che si fa sempre più metacinematografica e sperimentale.
Ad aprire le danze sarà "Espiazione" ("Atonement") opera seconda di Joe Wright con Keira Knightley, giovanissima musa del giovane e talentuoso regista inglese che nel 2005 assieme a lei, deliziò il grande pubblico fra i corsetti del romantico "Orgoglio e pregiudizio". Con "Espiazione", accompagnato ancora una volta dalle musiche dell'italiano Dario Marianelli, Wright si prepara a commuovere e turbare il pubblico con un dramma familiare ambientato negli anni '30 all'ombra della Seconda Guerra Mondiale, che si annuncia intenso, soprattutto a livello interpretativo (già si parla di una performance da incorniciare della Knightley, accanto alla sublime Vanessa Redgrave) per un film che Muller ha definito "superiore addirittura per emozione e forza visiva ai grandi film di nomi molto confermati”, come ha dichiarato il direttore della Mostra. Il film, tratto dal besteseller di Ian McEwan, sarà presentato in concorso e in anteprima mondiale a Venezia il 29 agosto, e uscirà nelle sale italiane il 21 settembre, distribuito da UIP.
A chiudere la kermesse sarà invece l'anteprima internazionale fuori concorso di "Blood Brothers" ("Tiantang kou"), lungometraggio d’esordio di Alexi Tan, prodotto da John Woo e Terence Chang. Il film, una coproduzione Cina-Taiwan-Hong Kong, interpretato da Daniel Wu, Chang Chen, Shu Qi, Liu Ye, Tony Yang, Sun Honglei, Lulu Li, è un noir dal respiro epico e ricco di azione. Ispirato al capolavoro di John Woo "Bullet in the Head" ("Die xue jie tou", 1990), che racconta le vicissitudini di un gruppo di amici e la perdita della loro innocenza nella Shanghai degli anni ’30.
Addentrandoci invece nella selva delle anticipazioni ancora tutte da confermare, la giostra delle previsioni, fra smentite e indiscrezioni dell'ultima ora, ci fa fare un giro pamoramico tra i film più papabili.
Tra gli eventi attesi, naufragata l'ipotesi della pellicola 3D, "Beowulf" di Robert Zemeckis, basato su un'oscura storia fantasy di uomini e mostri tratta da un poema epico anglosassone, l'attenzione si sposta su lungometraggi più realistici, come il biopic su Bob Dylan realizzato da Todd Haynes che ritornerebbe al Lido assieme a Julianne Moore dopo "Far from Heaven" del 2002 con "I'm not There" (Suppositions on a Film Concerning Dylan), che ricostruisce "le" personalità del grande musicista, con Heath Ledger, Richard Gere e Cate Blanchett, e la spy-story "Lust, Caution" di Ang Lee che tornerebbe di nuovo al Lido dopo il Leone d'Oro del 2005 per "Brokeback Mountain" con un film ambientato a Shangai durante la Seconda Guerra Mondiale. Probabile l'arrivo anche dell'ultimo film di Paul Thomas Anderson "There Will Be Blood" che racconta la guerra del petrolio attraverso l'ennesima prova camaleontica dell'istrionico Daniel Day Lewis.
C'è chi confida nelle parole di Sydney Pollack che qualche tempo fa si augurava di poter essere a Venezia con il thriller "Michael Clayton" (sito ufficiale http://michaelclayton.warnerbros.com) di Tony Gilroy (sceneggiatore della serie dedicata a "Jason Bourne"), da lui prodotto e interpretato, con George Clooney nei panni del protagonista. Film che in Italia uscirà il 28 settembre, distribuito da Medusa.
Ma l'amatissimo George sembra destinato a sbarcare al Lido anche per il suo terzo film da regista "Leatherheads", che sta finendo di montare, nella sua casa sul Lago di Como, come già fece con "Good Night, and Good Luck" poi pluripremiato alla Mostra del 2005. Il film è una commedia romantica ambientata nel mondo del football dei primi anni '20, che più di qualcuno si spera di poter vedere alla prossima Mostra. Mentre si attende il ritorno di Woody Allen con "Cassandra's Dream" che il regista newyorkese non ha voluto portare a Cannes, confidando nell'accoglienza dell'amata Venezia.
In predicato per la 64. Mostra anche Robert Rodriguez, che ritorna al Lido dopo aver presentato nel 2003 il visionario "C'era una volta in Messico", per presentare "Planet Terror" (nelle sale italiane con Medusa da 5 ottobre) che, con "Death Proof" del "fratellastro" Quentin Tarantino (alla mostra per la rassegna sugli "spaghetti western"), ri-compone l'horror-splatter "Grindhouse", diviso salomonicamente fra Cannes (dove è stata presentata la prima parte) e Venezia.
Non dovrebbero mancare neppure i grandi maestri del cinema internazionale, a cominciare del decano Eric Rohmer che potrebbe partecipare nuovamente alla Mostra dopo il Leone d'Oro alla Carriera del 2001 con il suo nuovo capolavoro "Les amours d'Astrée et de Céladon" e Ken Loach, che si prepara a presentare "These Times" film sulla vita di un gruppo di lavoratori polacchi in Inghilterra. E mentre la compagine italiana sta pensando a come dividersi, speriamo equamente, tra la Mostra e la Festa del Cinema di Roma, sono pochi i film che sembrano preferire il sole del Lido all'autunno romano. Tra questi, "La ragazza del lago" di Andrea Molaioli con una coppia a dir poco esaltante come Toni Servillo e Valeria Golino (in sala con Medusa dal 7 settembre), che potrebbero "bissare" con "Lascia perdere Johnny" di Fabrizio Bentivoglio, "Il dolce e l'amaro" di Andrea Porporati (in sala dal 14 settembre) con Fabrizio Gifuni e Luigi Lo Cascio e "Il disco del mondo" di Riccardo Milani con Kim Rossi Stuart nei panni del pianista jazz Luca Flores, tratto dal romanzo di Walter Veltroni, conteso anche dalla Festa del Cinema di Roma.
sul fronte orientale si fanno i primi nomi. Come quello di Jiang Wen, autore di "The Sun Also Rises" a detta di Muller "il primo film cinese satirico alla Emir Kusturica", e quello di Jia Zhangke l'ultimo sorprendente vincitore del Leone d'Oro nel 2006 che dovrebbe portare il documentario "Useless".
A celebrare il Giubileo, oltre alle iniziative legate al Leone d'Oro alla Carriera attribuito a Tim Burton e a quello del Giubileo, assegnato a Bernardo Bertolucci, anche un evento-omaggio dedicato al cineasta tedesco Alexander Kluge, vincitore di due Leoni d'Oro e un Leone d'Argento e definito da Muller "nume tutelare del 75°" che in un programma speciale ripercorrerà la storia del cinema attraverso la Mostra Internazionale d'Arte Cinematografica, con materiali e documenti per gran parte inediti e addirittura realizzati per l'occasione, in cui si illustrano, tra l'altro, il periodo del pre-cinema, del cinema muto e la nascita del Giovane Cinema Tedesco negli anni '60.
Sarà dedicato invece al "western all'italiana" il quarto appuntamento con la Storia Segreta del Cinema Italiano che, dopo aver celebrato i b-movie nel 2004, ritrova Quentin Tarantino come "padrino" della rassegna per omaggiare gli "spaghetti western" legittimati dal cinema epico di Sergio Leone che tanta influenza continuano ad avere sul cinema internazionale e il cui eco, stando alla Biennale, si rifletterà anche sui film che verranno presentati in anteprima alla 64. Mostra. Il controverso regista americano, grande cultore del cinema nostrano, finito al centro delle polemiche sulla Croisette per aver denunciato la povertà dell'attuale produzione italiana (definita "deprimente"), dopo aver dichiarato che il suo prossimo film sarà uno "spaghetti western", terrà a battesimo la rassegna curata da Marco Giusti e Manlio Gomarasca, con L’Officina Filmclub e in collaborazione con i principali studiosi italiani e stranieri del cinema di genere, che prevede la proiezione di 40 lungometraggi, restaurati e ricostruiti nella loro versione integrale.
Intanto si stanno definendo le giurie dei concorsi della kermesse che, quest'anno, per celebrare i 75 anni di Mostra, vedranno tra i protagonisti solo registi e registe. A presiedere il Concorso principale Venezia 64, il pluripremiato cineasta cinese Zhang Yimou, che nel corso degli ultimi dieci anni si è accaparrato i premi più importanti della manifestazione veneziana.
Mentre saranno ancora gli Stati Uniti a guidare le giurie delle altre sezioni, che vedono al timone due grandi personalità della produzione cinematografica d'oltreoceano. A sovrintendere il Premio Luigi De Laurentiis per la Migliore Opera Prima ci sarà infatti, il produttore Bill Mechanic, uno dei giganti dell'industria cinematografica americana con alle spalle successi di colossal come "Titanic", "Braveheart" e "Moulin Rouge" che consegnerà il Leone del Futuro al miglior regista esordiente, mentre a guidare la sezione Orizzonti, come sempre foriera dei nuovi fermenti e tendenze cinematografiche, ci sarà il regista indipendente Gregg Araki, già protagonista della stessa sezione nel 2004 con il discusso e apprezzato "Mysterious Skin".
Le uniche rassicuranti certezze, in attesa del programma ufficiale che, stando a Marco Muller, delineerà "una delle edizioni più forti di sempre".
Ottavia Da Re e Lorenzo Bellese
Vai allo speciale: 64.Mostra
Info: www.labiennale.org
(08/07/2007)
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