64. MOSTRA DEL CINEMA DI VENEZIA

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(09-05-2007) - BILL MECHANIC E GREGG ARAKI PRESIDENTI DELLE GIURIE OPERA PRIMA LUIGI DE LAURENTIIS E ORIZZONTI

Due grandi personalità del cinema statunitense, il produttore Bill Mechanic e il regista Gregg Araki sono stati scelti come presidenti di due delle giurie internazionali della 64. Mostra Internazionale d'Arte Cinematografica, rispettivamente per il Premio Luigi De Laurentiis per la migliore Opera Prima, e per la sezione Orizzonti dedicata alle nuove tendenze cinematografiche. La 64. Mostra, organizzata dalla Biennale di Venezia presieduta da Davide Croff, avrà luogo dal 29 agosto all’ 8 settembre 2007 e sarà diretta per il quarto anno da Marco Müller.

Bill Mechanic e Gregg Araki sono due fra le personalità più rappresentative della nuova realtà del cinema americano, dove spirito indipendente e originalità creativa contribuiscono a dare rinnovato impulso al sistema produttivo.

Bill Mechanic è uno dei giganti dell’industria hollywoodiana degli ultimi venticinque anni. Mechanic viene chiamato nel 1984 ai Walt Disney Studios, dove ricopre le cariche di presidente della distribuzione video, vicepresidente del settore home video e del settore vendite, rivoluzionando completamente la politica di distribuzione e centuplicando gli incassi, che sotto la sua direzione passano da 30 milioni di dollari a più di 3 miliardi di dollari. Come vicepresidente del settore televisione della Disney, produce numerosi programmi nominati agli Emmy Awards. Nel 1993 Mechanic diventa presidente della Fox Filmed Entertainment, incarico che ricopre per sette anni (1993-2000), guidando tutte le operazioni dell’azienda, dalla produzione alla distribuzione, dal marketing alle vendite. Durante la sua presidenza, la Fox Filmed Entertainment produce titoli di successo mondiale che ottengono 42 nomination agli Oscar, fra i quali "Titanic", "Braveheart", "Moulin Rouge", "Boys Don’t Cry", "Independence Day", "The Full Monty", che sono poi premiati con l’ambita statuetta. Successivamente intraprende una nuova attività come produttore indipendente, per la sua società Pandemonium Films. Nel 2005 produce "The New World" di Terrence Malick, nonché "Dark Water", primo film in lingua inglese del regista brasiliano Walter Salles. Attualmente ha in cantiere la produzione di pellicole dirette dai più importanti cineasti di Hollywood come David Fincher, Paul Haggis, Philip Kaufman, Henry Selick e John Woo.

Gregg Araki è uno dei più importanti registi del cinema indipendente statunitense, autore dallo stile provocatorio e senza compromessi intorno alle tematiche legate all’angoscia adolescenziale. Il suo stile visivo è impregnato di cultura pop e si ispira, tra gli altri, alle opere di Andy Warhol, Jean-Luc Godard e R.W. Fassbinder. I suoi film si affermano nei principali festival cinematografici, fin dall’esordio "Three Bewildered People in the Night", che ottiene il Pardo di Bronzo a Locarno del 1987. "The Living End", dopo essere stato presentato al Sundance, ottiene straordinari consensi anche a Berlino, New York, Seattle e San Francisco. È presente due volte alla Mostra di Venezia, nel 1995 con "The Doom Generation" e nel 2004 con "Mysterious Skin" nella sezione Orizzonti, riscuotendo grande successo di critica e pubblico. Il suo ultimo lavoro è "Smiley Face" (2007), commedia irriverente presentata a gennaio all’ultima edizione del Sundance, e osannata dalla critica.

La giuria presieduta da Bill Mechanic assegnerà, fra tutti i lungometraggi di debutto presenti nelle diverse sezioni della Mostra, il Leone del Futuro - Premio Venezia Opera Prima Luigi De Laurentiis e 100.000 USD messi a disposizione da Filmauro di Aurelio De Laurentiis, che saranno suddivisi in parti uguali tra il regista e il produttore. Al regista andrà inoltre un buono di 40.000 Euro da spendere in pellicola offerto da Kodak.

La giuria internazionale di Orizzonti, presieduta da Gregg Araki, assegnerà il Premio Orizzonti e il Premio Orizzonti Doc, tra i lungometraggi selezionati per la sezione Orizzonti, che si propone di fare il punto sulle nuove linee di tendenza del cinema, e in particolare di quella parte del cinema che si muove in bilico tra fiction e documento.

Note biografiche:

Bill Mechanic
(Stati Uniti), produttore, viene chiamato nel 1984 ai Walt Disney Studios, dove ricopre le cariche di presidente della distribuzione video, vicepresidente del settore home video e del settore vendite, rivoluzionando completamente la politica di distribuzione e centuplicando gli incassi, che sotto la sua direzione passano da 30 milioni di dollari a più di 3 miliardi di dollari. Mechanic mette fine, inoltre, ad un accordo di cinque anni tra Disney e Warner Bros. per la distribuzione oltreoceano dei film dello studio Disney, e crea la BVI, la prima società di distribuzione cinematografica internazionale completamente nuova per più di trent’anni. Durante il primo anno completo di attività, la società ha stabilito un record per la Disney. Come vicepresidente del settore televisione della Disney, produce numerosi programmi nominati agli Emmy Awards. Bill Mechanic diventa nel 1993 presidente della Fox Filmed Entertainment, incarico che ricopre per sette anni (1993-2000), guidando tutte le operazioni dell’azienda, dalla produzione alla distribuzione, dal marketing alle vendite. Durante la sua presidenza la Fox Filmed Entertainment ottiene 42 nomination agli Oscar, comprese 2 nomination per il miglior film con Titanic e Braveheart, poi premiati con l’ambita statuetta. Nel 1998 la Fox è lo studio hollywoodiano campione di incassi al box-office su scala mondiale. Sotto la sua supervisione sono prodotti film come "Titanic" (1997), vincitore di 11 premi Oscar, "Braveheart - Cuore impavido" (Braveheart, 1995), vincitore di 5 premi Oscar, "Moulin Rouge" (2001), vincitore di 2 premi Oscar, "Boys Don’t Cry" (1999), presentato in prima mondiale alla 56. Mostra del Cinema di Venezia, con il quale Hilary Swank vince il Premio Oscar per la miglior interpretazione femminile, "Independence Day - Il giorno della riscossa" (Independence Day 1996), premio Oscar per i migliori effetti speciali, "Full Monty - Squattrinati organizzati" (The Full Monty, 1997), premio Oscar per la miglior colonna sonora, "Minority Report" (2002), vincitore dell’Hollywood Film Festival e candidato all’Oscar per il miglior montaggio sonoro, "Cast Away" (2000), candidato a due premi Oscar, "Star Wars: Episodio I - La minaccia fantasma" (Star Wars: Episode I - The Phantom Menace, 1999), "X-Men" (2000), "Entrapment" (1999), e molti altri. Nel 1998 cinque colonne sonore prodotte dalla Fox Music, Titanic, Hope Floats, Doctor Dolittle, Bulworth, e Ally McBeal, entrano nella top-ten delle vendite. Nel 1999 Mechanic è al centro delle vicende produttive di "Fight Club" di David Fincher. Mechanic, sostenitore del film, in seguito a divergenze di opinioni con Rupert Murdoch, decide di dare l’addio alla Fox nel giugno del 2000. Il film, presentato in prima mondiale alla Mostra del Cinema di Venezia del 1999, incassa, poi, 100 milioni di dollari in tutto il mondo. Mechanic decide, quindi, di intraprendere una nuova attività come produttore indipendente, fondando la casa di produzione Pandemonium Films, con la quale produce nel 2004 "Dark Water", primo film in lingua inglese del regista brasiliano Walter Salles, remake del film giapponese "Acque scure" (Honogurai Mizu No Soko Kara, 2002) di Hideo Nakata. Nel 2005 produce il film di Terrence Malick "The New World - Il nuovo mondo" (The New World), candidato all’Oscar per la miglior fotografia di Emmanuel Lubezki. Attualmente sono in fase di produzione tre film da lui prodotti: "Coraline", che combina la computer animation con la tecnica stop motion, che adatta il romanzo di Neil Gaiman, è scritto e diretto da Henry Selick, già apprezzato artefice di film di animazione come "Tim Burton’s The Nightmare Before Christmas" (1993) e "James e la pesca gigante" (James and the Giant Peach, 1996); "Torso", diretto da David Fincher (Se7en, Fight Club, Panic Room, Zodiac), ispirata all’omonimo fumetto di Brian Michael Bendis e Marc Andreyko, adattato dallo sceneggiatore Ehren Krueger ("The Ring"); "The Desmond Doss Story", da una sceneggiatura di Robert Schenkkan, drammaturgo vincitore del premio Pulitzer e già sceneggiatore di "The Quiet American" di Phillip Noyce. Mechanic ha inoltre in cantiere importanti progetti anche con Paul Haggis, John Woo e Philip Kaufman.

Gregg Araki (Stati Uniti). Si laurea in Storia del cinema all'Università di Santa Barbara e specializza in produzione cinematografica alla University of Southern California. Tra i film realizzati "Three Bewildered People in the Night" (1987), film d’esordio presentato al Festival di Locarno dove ottiene il Pardo di Bronzo, il Premio della Critica ed il Premio Cinema Giovani (“sorprendente. Da Ombre di Cassavetes pochi film indipendenti a basso budget hanno avuto un tale impatto” da“LA Times”); "The Living End" (1992), presentato al Sundance Film Festival, dove viene nominato per il Gran Premio della Giuria, e nei festival di Berlino, New York, Seattle e San Francisco per il quale la critica esprime giudizi folgoranti (“selvaggiamente divertente, pieno di humour, rabbia e vera nostalgia romantica” da “Rolling Stone”, “disperato, tumultuoso, ha il potere dell’onestà e dell’originalità” da “NY Times”); "The Long Weekend"(O'Despair) (1989), premiato come miglior film indipendente dalla Los Angeles Film Critics Association; la trilogia sugli adolescenti della Generazione X: "Totally F***ed Up" (1994), presentato nei maggiori festival americani, "Doom Generation" (The Doom Generation 1995), presentato alla 52. Mostra del Cinema di Venezia con un notevole successo da parte del pubblico e della critica (“sontuosamente immaginato e recitato magnificamente. Una delle grandi voci emergenti del cinema americano” da “LA Weekly”), e "Ecstasy Generation" (Nowhere, 1997), in concorso al Sundance Film Festival e a quello di Deauville. Il suo stile visivo è impregnato di cultura pop e si ispira, tra gli altri, alle opere di Andy Warhol e R.W. Fassbinder. Araki è universalmente considerato uno dei “campioni” dell’underground americano visionario e provocatorio. I suoi successivi lavori sono la commedia bizzarra "Splendidi amori" (Splendor, 1999), in concorso ancora al Sundance, il drammatico "Mysterious Skin", presentato con successo nella sezione Orizzonti della 61. Mostra di Venezia (2004) e con il quale ha ottenuto una nomination come miglior regista agli Independent Spirit Awards, e l’ultimo "Smiley Face" (2007), commedia presentata a gennaio all’ultima edizione del Sundance Film Festival e riproposta nella sezione Director’s Fortnight del Festival di Cannes 2007, dove viene racconta la storia di una giovane attrice fannullona (Anna Faris) che, dopo aver inavvertitamente ingerito dei dolci ripieni di marijuana, passa da una disavventura all'altra in una giornata dove tutto le va storto. Ha inoltre diretto i video musicali "The Jag" per i Micronauts e "Trash" per i London Suede, oltre a "This Is How the World Ends" (2000), puntata pilota per MTV.

Info: www.labiennale.org

(10/05/2007)

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