| (08-09-2006) - Presentazione de IL MIO PAESE di Daniele Vicari IL CINEMA TORNA AD OCCUPARSI DEL LAVORO NELLE SUE TRASFORMAZIONI E NELLE SUE DIFFICOLTA’
L’eco della crisi che coinvolge l’area industriale di Porto Marghera arriva anche alla Mostra del cinema col film documentario di Daniele Vicari "Il mio paese" (Orizzonti - Evento speciale).
Tra il 1959 e il 1960 Joris Ivens realizzò su commissione di Enrico Mattei un film dal titolo emblematico: "L’Italia non è un paese povero". Viaggiando dal nord rinato dalle macerie della guerra, al sud ancora fortemente arretrato, Ivens raccontò lo sforzo di industrializzazione di un paese che di lì a poco sarebbe divenuto una potenza industriale.
Tra il 2005 e il 2006 Daniele Vicari ripercorre l’Italia in senso inverso per raccontarne il presente, segnato dalla crisi economica e dalla perdita di competitività internazionale.
Nel suo viaggio - dalla Sicilia industriale di Gela e Termini Imerese, passando per Melfi, dove convivono la FIAT e nuovi modelli di sviluppo agricolo, per arrivare nel distretto di Prato, alle prese con la complessa dinamica dell’immigrazione cinese, e a Porto Marghera, impegnata nella riconversione del suo polo chimico – il regista racconta un paese in difficoltà, che sta tuttavia cambiando pelle: l’Italia ripensa se stessa, cercando di trovare una nuova consapevolezza.
Cast tecnico
Regia: Daniele Vicari
Soggetto e sceneggiatura: Antonio Medici e Daniele Vicari
Direttore della fotografia: Gherardo Gossi
Suono: Gianluca Costamagna
Montaggio: Benni Atria
Musiche: Massimo Zamboni
Organizzatore generale: Federica Masin
Prodotto da: Gregorio Paonessa e Fabrizio Grosoli per Vivo film
In collaborazione con RAI Cinema
Con il sostegno dell’Associazione Centenario CGIL
DANIELE VICARI - Filmografia
Daniele Vicari è autore di cortometraggi e documentari, tra i quali Uomini e lupi (Premio Sacher), Bajram, Partigiani e Non mi basta mai. L’esordio alla regia di lungometraggi a soggetto con Velocità massima, presentato alla 59a Mostra del Cinema di Venezia, gli è valso il David di Donatello 2003 come miglior regista esordiente. Nel 2005 L'orizzonte degli eventi, la sua ultima opera cinematografica, è stato presentato a Cannes, nell’ambito de "La semaine de la critique".
"L'Italia non è un paese povero"
di Joris Ivens (1960)
Enrico Mattei, presidente dell'Eni, nel 1959 chiese a Joris Ivens di realizzare un filmato sui benefici della ricerca di idrocarburi in Italia. Il film fu concepito per la TV, a sostegno della visione di Enrico Mattei. Il documentario è diviso in tre parti: la prima,"Fuochi della val padana", tratta della ricerca e distribuzione del metano nella Valle del Po. La seconda parte è divisa in: "Due città" su Venezia e Ravenna e la produzione di gas, e nella " Storia di due alberi" nella quale viene messo a confronto un albero di olive, da cui dipende la vita di sette povere famiglie di contadini, con un "albero di Natale", l'attrezzatura che controlla l'imboccatura dei pozzi di petrolio e gas, ed i suoi benefici.
La terza parte "Appuntamento a Gela", ruota intorno al matrimonio tra una ragazza siciliana ed un uomo del nord Italia, che lavora su una piattaforma off-shore.
Il regista utilizza in questo film tecniche innovative come la "camera a mano", una diversa modulazione della velocità della pellicola e modalità operative mutuate dalla televisione.
La Rai si rifiuta di mandare in onda il film nella versione integrale in quanto lo spaccato dell'Italia mostrato dal film era stato giudicato particolarmente crudo. Dopo molte trattative, il documentario verrà mandato in onda fortemente censurato e presentato come "Frammenti di un film di Joris Ivens".
Titolo: “L'Italia non è un paese povero” 1960 B/N 110’
Regia: Joris Ivens.
Produzione: Proa (Produttori Associati – Roma) per Eni.
Assistente regia: Giovanni (Tinto) Brass.
Sceneggiatura: Joris Ivens, Valentino Orsini, Paolo e Vittorio Taviani.
Fotografia: Mario Dolci, Oberdan Troiani, Mario Volpi.
Montaggio: Joris Ivens, Maria Rosada, Elena Travisi, Misa Gabrini.
Musiche: Gino Marinuzzi.
Commento: Alberto Moravia e Corrado Sofia, detto da Enrico Maria Salerno.
Serie in tre parti per la televisione italiana: “Fuochi della Val Padana”, “Due città”, “Appuntamento a Gela”
(08/09/2006)
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