61. MOSTRA DEL CINEMA DI VENEZIA

Programma

Regolamento

Giurie e premi

Eventi

Film e recensioni

Immagini



(30-08-2004) - 61.Mostra al via

Sarà Steven Spielberg con "The Terminal" ad aprire mercoledì sera la 61. Mostra del Cinema di Venezia. Il regista americano accompagnato dagli intepreti del suo film, Tom Hanks, Stanley Tucci e Diego Luna, sarà il primo a calcare la lunga passerella che dall’Excelsior raggiungerà lo spettacolare colpo d’occhio di leoni d’oro per la spettacolare scenografia ideata dal premio Oscar Dante Ferretti per il Palazzo del Cinema, la cui facciata verrà interamente rivestita da un maxischermo (ideato dall’architetto Matteo Thun) che secondo l’intento del celebre scenografo, assieme ai 60 leoncini, si aprirà finalmente al mondo, portando la Mostra dall’interno del Palazzo al pubblico, alla scena, alla ribalta.

Un’ouverture ricca di personalità e star che costelleranno di glamour e la Mostra fino all’11 settembre, quando con la consegna del Leone d’Oro al miglior film e a Stanely Donen che riceverà il celebre riconoscimento alla carriera, la kermesse si chiuderà fra gli stucchi e il fascino ritrovato del Gran Teatro La Fenice e la presenza di Sophia Loren, "guest star" d’eccellenza che accompagnerà la cerimonia presentata dalla madrina della Mostra, Claudia Gerini.

Dieci giorni di grande pressing per gli addetti ai lavori e di grande suggestione per il pubblico che mai come quest’anno potrà contare su opere di altissimo livello, pellicole spettacolari ed eventi collaterali davvero “cult”. Come l’inedita e impedibile rassegna sul cinema italiano “Storia segreta del cinema italiano - Italian Kings of the Bs” (che può contare su autentiche “chicche” come “W la foca!” di Nando Cicero, “Non si sevizia un paperino” di Lucio Fulci) a cui il regista Quentin Tarantino renderà omaggio venerdì 3 settembre con la proiezione di “I padroni della città” di Fernando Di Leo, dimostrando la sua gratitudine a pellicole come a cui il cinema pulp deve moltissimo, seguito il 10 settembre dall’altro ‘padrino’ della rassegna, Joe Dante, che presenterà “Col cuore in gola” di Tinto Brass.

 Il cinema italiano presente quest’anno in massa distribuito fra le varie sezioni e che vedrà concorrere per il Leone d’Oro, l’amore contrastato di “Ovunque sei” di Michele Placido che ritorna a Venezia con il suo protagonista, Stefano Accorsi, due anni dopo "Un viaggio chiamato amore" e la Coppa Volpi assegnata nel 2002 al golden boy del cinema italiano che quest’anno assieme a Maya Sansa sarà protagonista anche fuori concorso, con ultima pellicola di Carlo Mazzacurati, “L’amore ritrovato”, tratta dal romanzo “Una relazione” di Carlo Cassola.

Un altro protagonista premiato con la Coppa Volpi, Luigi Lo Cascio, tornerà alla Mostra per accompagnare l’ultimo film di Eros Puglielli, “Occhi di cristallo”, inserito nella sezione Venezia Mezzanotte, in cui il bravissimo attore (che esordì proprio a Venezia con "I cento passi" di M.T. Giordana) si cimenta nel ruolo di un efferato assassino che ritrova a fare i conti con il proprio cruento passato.

 Grande attesa anche per il ritorno di Gianni Amelio (dopo il Leone d’Oro di Così ridevano del 1998) che porta in concorso un’opera toccante “Le chiavi di casa”, tratta dal romanzo “Nati due volte” di Giuseppe Pontiggia, con protagonista Kim Rossi Stuart sul rapporto di un padre con il figlio disabile. In concorso anche “Lavorare con lentezza” di Guido Chiesa (di nuovo alla Mostra dopo Il partigiano Johnny del 2000), con la coppia Claudia Pandolfi e Valerio Mastandrea, al centro degli avvenimenti che nel 1976 caratterizzarono il movimento studentesco di Radio Alice.

Cinema italiano, omaggiato anche fuori concorso con i fedelissimi della mostra Ciprì e Maresco (lo scorso anno portarono “Il ritorno di Cagliostro”) e il loro documentario “Come inguaiammo il cinema italiano”, personale tributo al duo comico Franco e Ciccio.

Completano la compagine nostrana l’evento speciale fuori concorso, “Il resto di niente” di Antonietta del Lillo, “Volevo solo dormirle addosso” (Venezia Mezzanotte) di Eugenio Cappuccio con un altro giovane attore italiano di talento, Giorgio Pasotti, “Vento di terra” di Vincenzo Marra che torna a Venezia, dopo il premio alla Settimana della Critica del 2001 con “Tornando a casa”, nella sezione Venezia Orizzonti, assieme a“Te lo leggo negli occhi” di Valia Santella, con protagonista Stefania Sandrelli.

Una rappresentativa quella italiana degna di una squadra olimpionica, e come tale alla ricerca di quale oro da conquistare, ma che trova una compagine internazionale davvero agguerrita.

In Concorso troviamo infatti il nuovo film di Alejandro Amenàbar che dopo il tenebroso “The Others” del 2001, torna a colpire il pubblico veneziano con "Mar adentro" ("Mare dentro") una storia toccante di vita e di morte, una delicata vicenda di eutanasia con un Javier Bardem che per l’intensità e la metamorfosi della sua interpretazione si candida per la Coppa Volpi.

Un premio che potrebbe finalmente consacrare anche Nicole Kidman, attesa al Lido per la presentazione di un film “Birth” di Jonathan Glazer, regista che si è fatto le ossa realizzando i video di Radiohead, Blur e Massive Attack, che la vede innamorarsi di un ragazzino, che lei crede essere il marito scomparso. Un film che sulla carta sembra calamitare l’attenzione di coloro che cercano ad ogni Mostra una pellicola a cui affibbiare l’etichetta di film-scandalo.

Ritorna dopo il discusso Leone d’Oro del 2001 per "Monsoon Wedding", anche Mira Nair, che dal cinema bollywoodiano sembra preferire sempre più quello hollywoodiano, con “Vanity Fair”, in cui porta in scena la storia di Becky, piccola orfana che nell’Inghilterra del ‘700, decide di intraprendere una scalata sociale che la porterà da semplice governante a moglie di un generale di Napoleone. Un riscatto, con un prezzo da pagare, sulla povertà e sull’emarginazione portato in scena dalla protagonista di "La rivincita delle bionde" Reese Witherspoon.

Grande impressione sembra invece prospettarsi per la toccante storia di “Vera Drake” del regista di "Topsy-Turvy", Mike Leigh, ambientata negli anni ’50, sulla vicenda umana di una donna, interpretata da Imelda Staunton, che viene indagata per aver aiutato alcune giovani ragazze ad abortire. Un film destinato a suscitare polemiche ma soprattutto profondi dilemmi morali.

Un’altra difficile e cruenta storia di donne è quella descritta da Amos Gitai, un habitué della Mostra, che dopo aver sfiorato il mondo della prostituzione e della periferia di Tel Aviv in “Alila” (in concorso a Venezia nel 2003), porta alla Mostra “Promised Land”, in cui giovani donne vengono fatte entrare in Israele per essere vendute all’asta da una trafficante di donne bianche, condannate alla violenza e alla barbarie. Oltre ogni divisione religiosa, oltre ogni discriminazione razziale per dimostrare come lo sfruttamento e il commercio sessuale non conosca distinzioni.

Ma non dimentichiamo che il concorso offre anche l’ultima grande fatica di Wim Wenders, “Lands of Plenty” (“La terra dell’abbondanza”) che porterà il regista a Venezia dove mercoledì 8 settembre riceverà il Premio Robert Bresson.

Grande aspettativa anche che per l’opera dell’eclettico  François Ozon che dopo "8 donne e un mistero", con “5X2” (protagonista Valeria Bruni Tedeschi) continua a estrarre dal suo cilindro numeri di grande classe, e si prepara ad affascinare la giuria guidata dal regista John Boorman.

Ma la Mostra quest’anno avrà un occhio di riguardo anche per l’animazione, mai così presente, e tra tanti lungometraggi di spessore in competizione troviamo anche l’ultimo capolavoro di animazione del maestro Hayao Myazaki, premio Oscar nel 2003 per "Spirited Away" che si prepara ad incantare nuovamente il pubblico con “Howl’s Moving Castle” una storia fantastica e suggestiva che il regista dedica agli anziani.

Fuori concorso invece sarà un altro film d’animazione giapponese “Steamboy” di Katsuhiro Otomo  e l’evento speciale “Shark Tale” che sabato 10 settembre vedrà la Mostra trasferirsi in Piazza San Marco dove il "pesciolino" della Dreamworks verrà presentato in una scenografia “marina” che si annuncia davvero unico che la città sull’acqua contribuirà a ricreare e che prevede un’arena pronta ad accogliere migliaia di persone e le note la colonna sonora del film evocata attraverso le orchestrine che si affacciano sulla Piazza.

Una proiezione spettacolare che vedrà sfilare Will Smith, Angelina Jolie e Robert De Niro e dove il mitico Bob riceverà la cittadinanza italiana anche se non sarà l’amico-pigmalione Martin Scorsese ad attribuirgli questo onore, com’era previsto, per un forfait del regista, costretto a rinunciare alla cerimonia per impegni di lavoro.

Ma Fuori concorso troviamo anche pellicole che per qualità e spessore pur non potendo concorrere al Leone d’Oro troveranno certamente la loro consacrazione alla Mostra, come lo shakespeariano “Il mercante di Venezia” di Michael Radford (il regista del “Il Postino” presenzierà anche all’omaggio all’amico Massimo Troisi che si svolgerà domenica 5 settembre con la proiezione di “Ricomincio da tre”), attesissimo dopo le riprese che hanno coinvolto la città lo scorso gennaio e che porterà al Lido oltre al regista anche Jeremy Irons e Al Pacino, e “Collateral” di Michael Mann, thriller che racconta l’incontro in una Los Angeles notturna e fatale fra un killer e un tassista, interpretati rispettivamente da Jamie Foxx e Tom Cruise (che accompagneranno il film assieme al regista alla co-protagonista Jada Pinkett Smith). Una storia avvincente e una regia magistrale che sulla carta sembra davvero poter conquistare il favore di pubblico e critica.

Senza dimenticare “Finding Neverland” del regista di "Monster’s Ball", Marc Forster, con protagonisti Johnny Depp e Kate Winslet (entrambi attesi al Lido) che porta in scena la vita e la conversione letteraria dello scrittore, raccontando il suo incontro con la famiglia e le vicende che  ispirarono le storie fantastiche dei bimbi sperduti nell’isola che non c’è, portando alla genesi del suo capolavoro, "Peter Pan".

Film e interpreti che i rumours danno già come protagonisti dei prossimi Oscar e Venezia ha l’onore di tenere a battesimo.

Una sezione quella non competitiva che si caratterizza anche per i capolavori di autentici maestri del cinema europeo: dall’affresco storico-drammatico dell’inesauribile Manoel De Oliveira, “O Quinto Imperio” che il riceverà il Leone d’Oro alla carriera all’amore “noir” e letale di “La demoiselle d’Honneur” Claude Chabrol, fino all’attesissimo, dopo una lunga fase di lavorazione, “Eros” film collettivo che raccoglie tre cortometraggi di tre grandi autori Michelangelo Antonioni, Wong Kar-wai e Steven Soderbergh impegnati in una personale, sicuramente, geniale interpretazione dell’Eros.

Maestri che non mancano di dare il proprio contributo anche a sezioni d’avanguardia e sperimentazione, come Venezia Digitale, dove troviamo il terzo capitolo della trilogia “The Thulse Luper Suitcases” intitolato “From Shark to Finish”di Peter Greenaway e opere di registi italiani come Mimmo Calopresti (anch’egli in giuria) con “L’ora della lucertola”.Completano la sezione la commedia agrodolce di Spike Lee, “She hate Me” (“Lei mi odia”), presente in qualità di giurato, che porterà al Lido la co-protagonista Monica Bellucci, e l’ultima pellicola di Jonathan Demme (Il silenzio degli innocenti, Philadelphia) impegnato, dopo "The Thruth about Charlie" (bizzarro e controverso remake di "Sharada") in un nuovo adattamento cinematografico, “The Manchurian Candidate” rifacimento del film di John Frankenheimer del 1962.

E vede protagonisti una sorprendente (per affinità e similitudini con le moderne lady di ferro) senatrice Meryl Streep impegnata a costruire e manipolare la carriera politica del figlio contro cui si schiera il comandante Bennett Marco, interpretato da Denzel Washington, che bissa la sua presenza a Venezia con “Man on Fire” di Tony Scott, una delle pellicole incluse nella sezione Venezia Mezzanotte, che vede tra i protagonisti anche Christopher Walken e il nostro Giancarlo Giannini, ma anche opere intense come “A home at the End of the World” (“La casa alla fine del mondo”) dell’esordiente Michael Mayer, tratto dall’omonimo stupefacente romanzo d’esordio di Michael Cunningham che (dopo il successo della trasposizione di "The Hours"), si appresta ad esordire come sceneggiatore adattando per il grande schermo una vicenda complessa che vede Colin Farrell, Sissy Spacek e Robin Wright Penn protagonisti di storia atipica, quella di due ragazzi legati da un’amicizia viscerale, de loro incontro con e della nascita di una famiglia atipica che riunirà in tre esistenze frantumate in un ritrovato equilibrio di sentimenti.

Molti fermenti di innovazione si attendono anche dalla sezione Venezia Orizzonti dove troviamo il film della giurata Scarlett Johansson, inteprete con John Travolta (presente alla Mostra) di “A Love Song for Bobby Long”. Un piacevole ritorno al Lido per la giovanissima interprete che proprio lo scorso anno trovò la sua definitiva consacrazione con Lost in Translation con il quale conquistò il “premio controcorrente per la miglior interpretazione femminile”.

Ma sembrano promettere grande originalità anche “Criminal” dell’esordiente Gregory Jacobs, (assistente di Soderbergh in numerosi film) prodotto da George Clooney (che molti attendono al Lido dopo il bagno di folla dell’anno scorso) con l’eccezionale cast guidato dal Peter Mullan (Leone d’Oro 2002 per Magdalene) che vede Maggie Gyllenhaal, John C. Reilly e Diego Luna.

Fa fare da cirnice, un contorno di iniziative collaterali, feste e mondanità che ruoteranno intorno al galà “Cinema for Unicef” con madrine Emmanuelle Béart e Mia Farrow, e quello dell’Amfar. Eventi che porteranno al Lido star, vip, fans, cinefili, che, tra una proiezione e l’altra, troveranno numerose occasioni per alimentare la propria passione per la settima arte e respirare finalmente un’aria festivaliera pregna di passione per il cinema e, perché no, di una sana, entusiasmante voglia di celebrità.

Nel nome di una Croisette chiamata Lido in cui è il riferimento al Festival di Cannes sembra voler andare oltre l’uso dello smoking per le prime in Sala Grande, una rassegna stile quinzaine, o il red carpet della passerella, per dichiararsi e dimostrarsi finalmente all’altezza dei più grandi Festival internazionali tra cui Venezia dovrebbe eccellere in forma e contenuti.

Un’edizione quella del 2004 con una marcia in più e che, in prospettiva del Nuovo Palazzo del cinema e di numerosi innovazioni già poste in cantiere dal presidente della Biennale Davide Croff e dal direttore Marco Muller, sembra voler offrire un edizione di spessore e prefigurare un futuro radioso per la Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica. 

 

Ottavia Da Re

home news Ciak! Si gira... interviste festival schede film recensioni fotogallery vignette link scrivici ringraziamenti credits

Settimanale di informazione cinematografica - Direttore responsabile: Ottavia Da Re
Testata giornalistica registrata presso il Tribunale di Venezia n. 1514/05 del 28 luglio 2005
Copyright © www.quellicheilcinema.com. Tutti i diritti sui testi e sulle immagini sono riservati - All rights reserved.