| (26-08-2004) - La Cineteca di Bologna alla Mostra RESTAURI DI 'IL VIGILE' E 'COME BACK AFRICA'
E PREMIO DELLA FIAF PER RESTAURO DI 'LIMELIGHT'
PRODUZIONI DI 'I SEGRETI DE IL VIGILE' E 'OSOLEMIO-AUTORITRATTO ITALIANO' DI IPOTESICINEMA
MEMBRO DI HUMAN RIGHTS NIGHTS FILM NETWORK CHE ASSEGNERA' UN PREMIO A FILM PROMOTORI DEI DIRITTI UMANI
Saranno molteplici quest'anno gli interventi della Cineteca del Comune di Bologna alla 61ma Mostra Internazionale d'Arte Cinematografica in programma a Venezia dall'1 all'11 settembre, e tutti rispecchiano i settori principali d'intervento dell'istituzione culturale bolognese.
A cominciare da quello più consolidato e cardine dell'attività della Cineteca di Bologna e del suo laboratorio L'Immagine Ritrovata, ovvero il restauro ("Il vigile" di Luigi Zampa, promosso da Sky-Cinema Classics; "Come Back Africa" di Lionel Rogosin, promosso dalla Fondazione Officina Cinema Sud-Est in collaborazione con Fondazione Cassa di Risparmio in Bologna e Fabrica Cinema).
Sempre in tema di restauro, la Mostra di Venezia ospiterà inoltre un evento collaterale, significativo proprio per l'attività che la Cineteca di Bologna conduce da anni sull'opera di Charlie Chaplin con il su incarico degli eredi del geniale regista: sabato 4 settembre, alle 18,30 in Sala Volpi si svolgerà la cerimonia di premiazione durante la quale la Fiaf - Federation International des Archives du Film assegnerà il 2004 FIAF Award a Geraldine Chaplin per aver promosso il restauro dell'opera omnia di suo padre, e nell'occasione verrà presentata la versione restaurata dalla Cineteca di Bologna- Laboratorio L'Immagine Ritrovata di "Limelight", realizzata nel 2002.
Un altro settore di intervento della Cineteca di Bologna è la produzione, sia come recupero e approfondimento storico di pagine importanti del cinema italiano ("I segreti del vigile", lo special curato da Tatti Sanguineti con la collaborazione di Pier Luigi Raffaelli attorno alle vicende de Il vigile) sia come attenzione e sostegno al lavoro di giovani cineasti ("Osolemio-Autoritratto italiano", prodotto da Cineteca di Bologna -Ipotesi Cinema con la collaborazione di Rai-Radiotelevisione Italaliana-RAI 3, è un film documento di montaggio realizzato collettivamente dal gruppo di IpotesiCinema, il laboratorio di Ermanno Olmi che da alcuni anni opera nella sede della Cineteca di Bologna).
Infine, l'organizzazione e promozione culturale cinematografica che si esplica principalmente attraverso rassegne e festival e che a Venezia vedrà il debutto di Human Rights Film Network, ovvero il raggruppamento -sorto ufficialmente quest'anno a Praga - di tutti i festival dedicati ai diritti umani (da quello di Bologna, a quelli di Praga, Johannesburg, Seul, San Francisco, solo per citarne alcuni) che l'11 settembre assegnerà un premio simbolico per segnalare ai media un film significativo per la causa dei diritti umani. tra quelli presenti nelle sezioni Venezia 61, Orizzonti e Digitale.
La Cineteca di Bologna è parte integrante del network in quanto promotrice già di quattro edizioni del festival Human Rights Nights.
Programma e sezioni a Venezia
"Il vigile" (1960) di Luigi Zampa, il cui restauro è promosso da Sky Cinema Classics, sarà presentato venerdì 3 settembre alle ore 18,30 nella Sala Volpi, nell'ambito degli eventi speciali della 61ma Mostra di Venezia (anteprima per la stampa il 2 settembre nella sala conferenze del Casinò).
La Cineteca di Bologna ha inoltre prodotto per Sky lo special "I segreti del Vigile" curato da Tatti Sanguineti con la collaborazione di Luigi Raffaelli e che sarà presentato anch'esso in anteprima a Venezia: documenti inediti, scene censurate e ricostruzione di un fatto di cronaca e di costume cui il film di Zampa è legato a doppio filo.
"Osolemio-Autoritratto italiano", progetto di Ermanno Olmi curato da Mario Brenta e realizzato collettivamente dai ventisei ragazzi di IpotesiCinema, sarà presentato lunedì 6 settembre, alle ore 11,15 nella Sala Perla quale evento speciale della sezione Venezia Corto Cortissimo.
"Osolemio -Autoritratto Italiano" è un film documento sulla realtà italiana di oggi, della durata complessiva di 53', restituita attraverso un montaggio realizzato collettivamente partendo dallo smembramento delle diverse Postazioni per la memoria realizzate dai singoli componenti del gruppo IpotesiCinema per ricomporle poi in un unico testo cinematografico. Un testo che attraverso i molti sguardi mira a un'organicità di discorso/riflessione sul proprio rapporto con l'esistente, colto nell'immediatezza del suo divenire grazie ad un'osservazione che possa avere come unici, veri "pre-giudizi" l'originalità dell'idea, l'autenticità dell'espressione, l'intensità dell'emozione.
"Come Back Africa" (USA/1959) di Lionel Rogosin sarà presentato nell'ambito degli Eventi speciali di Venezia Orizzonti mercoledì 8 settembre alle ore 19 in Sala Perla.Alla proiezione saranno presenti il figlio di Lionel Rosogin, Michael e Lorenza Mazzetti.
Anteprima per la stampa martedì 7 settembre, alle ore 21 sempre in Sala Perla.
Il restauro di "Come Back Africa" è promosso dalla Fondazione Officina Cinema Sud-Est, con sede a Bologna, e Cineteca di Bologna con la collaborazione di Fondazione Cassa di Risparmio in Bologna e Fabrica, il Centro di ricerca sulla comunicazione del gruppo Benetton.
"Come Back Africa" è un docu-fiction "realizzato segretamente al fine di mostrare le vere condizioni di vita oggi in Sudafrica", dicono i titoli di apertura ricordando che si tratta dell' .
Rogosin fu costretto a girare la maggior parte del suo film con una cinepresa nascosta e ad inviare la pellicola clandestinamente al di fuori del paese ma le difficoltà continuarono anche dopo le riprese, tanto che il film fu condannato dai proprietari terrieri sudafricani e dalle imprese minerarie.
"Come Back Africa" segue le tristi vicende del giovane zulu Zacharia e di sua moglie Vinah nei loro molteplici spostamenti dopo aver abbandonato la campagna per la città alla ricerca di un lavoro per sopravvivere.
Il film affronta anche la questione della violenza e della paura nella comunità nera nelle degradate townships (quartieri segregati), combinando scene di reportage documentario con la finzione.
Interpretato dalla 'gente di Johannesburg', "Come Back Africa" introduce per la prima a livello internazionale una giovanissima Miriam Makeba, già promettente cantante alla quale il regista riserva alcuni minuti di pura esibizione canora.
Nella foto il regista Lionel Rogosin
(25/08/2004)
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