13. FAR EAST FILM FESTIVAL

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(20-04-2011) - PRESENTATO A UDINE IL FAR EAST FILM 2011

29 aprile/7 maggio 2011 - Teatro Nuovo “Giovanni da Udine” e Visionario
FAR EAST FILM 13

In concorso 50 nuovissimi titoli affiancati da due sezioni retrospettive: L’ASIA RIDE!, panoramica sulla commedia pan-asiatica, e il piccante excursus nella storia dei PINK

Un italianissimo paio di corna (icona ufficiale) per esorcizzare il numero 13 e tre titoli esplosivi per cominciare alla grande: ecco il Far East Film Festival di Udine! Venerdì 29 aprile, dalle 20.00, la tredicesima edizione prenderà il largo con l’anteprima europea di "Welcome To Shama Town", con i 33 minuti – già cult – dell’horror "Night Fishing" e con l’anteprima assoluta di "The Lost Bladesman", che debutterà sugli schermi asiatici il prossimo 28 aprile. Come ogni anno, dunque, il Far East Film riflette in tempo reale i movimenti cinematografici dell’Estremo Oriente, documentando una realtà artistica e produttiva che non ha eguali in nessuna altra parte del mondo! Ma zoomiamo, rapidamente, sulla notevole tripletta d’apertura…
Pellicola d’azione e di mistero, firmata dall’esordiente Li Weiran, "Welcome To Shama Town" è una totale immersione in una Cina sconosciuta, in un Oriente che porta con sé il sapore del vecchio West. Classe 1975, il regista proviene dal mondo della pubblicità e del videoclip ed è uno dei nuovi nomi che il FEFF13 sottoporrà all’attenzione del panorama cinematografico occidentale. Quanto a Night Fishing, reduce dall’ultima Berlinale, non serve certo ricordare che porta la firma del genio coreano Park Chan-wook (vecchio amico del festival udinese, autore dei leggendari "Old Boy" e "Lady Vendetta") e che è stato interamente girato usando un iPhone! Infine, per la gioia di tutti del genere wuxiapian, ecco "The Lost Bladesman" diretto a quattro mani dagli hongkonghesi Alan Mak e Felix Chong (già autori dell’indimenticabile saga di "Infernal Affairs").

UN PROGETTO, NON UN EVENTO
Dal 1999 il Far East Film Festival di Udine ha fatto dell’esplorazione del cinema popolare asiatico la sua missione. Una missione di studio, di scoperta, di messa in discussione critica e propositiva di punti di vista e di prospettive comuni date troppo spesso per scontate. E’ stato –- ed è –- un osservatorio privilegiato per raccontare un altro mondo: quell’altro mondo che, nella sua dimensione artistica, culturale, umana e anche commerciale, raramente aveva fatto breccia prima, con tutta la sua vitalità e verità, nelle nostre visioni. E nel nostro immaginario… Edizione dopo edizione, il Far East Film ha cercato di fornire strumenti di comprensione e di connessione, creando uno spazio, senza filtri, per quel cinema/arte che fa delle sue forme più libere, non pacificate e meno consacrate la sua ricchezza. Il grande festival del Centro Espressioni Cinematografiche di Udine, del resto, non è un evento che dura 9 giorni: è un progetto che si sviluppa nell’arco di 12 mesi. E il programma di quest’anno (più di quello dell’anno scorso, più di quello degli anni precedenti) è il risultato di un lavoro iniziato 5 anni fa…

CURIOSITÀ E LIBERTÀ – L’ORIENTE IN 87 TITOLI
Lasciando parlare i numeri: 50 sono i film in concorso, 22 le commedie della retrospettiva Asia Laughs! e 15 i pink movie della piccante sezione erotica, per un totale record di 87 titoli (di cui 1 World Premiere, 15 anteprime internazionali, 18 europee e 14 italiane). 2, invece, sono i principi che hanno guidato la selezione del FEFF13: curiosità e libertà. Curiosità per un pianeta solo apparentemente lontano e libertà nello sguardo sul cinema: uno sguardo che non ama distinguere tra dimensione commerciale e dimensione d’autore. Il Far East Film ha contribuito in questi anni a eliminare molti luoghi comuni che pesavano sui generi (basti pensare all’horror o al melodramma), confermando come sia possibile per i registi asiatici perseguire la strada del cinema d’autore e allo stesso tempo quella del successo commerciale.

UNA NUOVA VITALITÀ
Il 2011, e la selezione lo testimonia, mostra un’ulteriore speranza per il cinema orientale. La fine dell’anno ha visto il pubblico cinese, coreano, hongkonghese e taiwanese ritornare ai film nazionali (anche se “nazionale”, qui, va inteso nel senso più largo). I territori asiatici non sono mai stati così consapevoli della loro vicinanza, e hanno dimostrato di darsi l’un l’altro nuova vitalità.
La scelta dei 50 titoli in concorso (sui 450 visionati dal team di selezionatori) testimonia un altro elemento positivo: un livellamento verso l’alto – i termini di qualità – dei prodotti che arrivano dalle cosiddette cinematografie minori. Le Filippine, la Malesia e in parte l’Indonesia si avvicinano nei loro valori produttivi e di ricerca artistica e stilistica alle fisionomie delle cinematografie più ricche e potenti quali quelle del Giappone e della Corea del Sud che continuano a fare la parte del leone (con Hong Kong che è in netto recupero). Su tutte, troneggia la Cina. E la tredicesima edizione del Far East Film, non a caso, si apre e si chiude all’insegna dei nuovi film cinesi.
Quella della Mainland China è oramai, a differenza di quanto accadeva nei primi anni del festival, una cinematografia sempre più matura e competitiva, sempre più rappresentata all’interno del programma e capace di valorizzare e lanciare a livello internazionale autori che si affiancano ai nomi ultranoti come Zhang Yimou. Il celebre regista è presente – per la prima volta – nella selezione con "Under the Hawthorn Tree" che segna uno dei sui periodici ritorni ad un cinema semplice (ma non semplicistico) dopo i fasti dei suoi ultimi film di cappa e spada. Il film è tratto dall’omonimo romanzo della scrittrice Ai Mi e affronta il ricordo della Rivoluzione Culturale.

TIES THAT BIND
Caratteristica di questa tredicesima edizione è la precisa volontà di numerosi cineasti di voler essere presenti al FEFF a proprie spese. Udine, per molti di loro, non solo è una vetrina imperdibile ma anche una piattaforma che permette l’incontro e il confronto tra registi e produttori. Anche nel 2011, infatti, si terrà durante il festival Ties That Bind – Asia Europe Producers Workshop.
Finanziato da MEDIA Mundus (nuovo programma dalla Commissione Europea pensato per rafforzare i rapporti culturali e commerciali tra industria cinematografica europea e filmmakers di Paesi terzi), grazie alla partnership tra Fondo Audiovisivo FVG, Far East Film Festival, EAVE e Busan International Film Festival (Corea del Sud), Ties That Bind si svolgerà dal 3 al 7 maggio con la partecipazione di 10 produttori (5 dall’Asia e 5 dall’Europa). A Udine quindi è più facile che in altri luoghi parlare di cinema e progettare il cinema.

ACCORDI E PREMI
Rimanendo in tema, è recentissimo l’accordo tra il Far East Film Festival e la Technicolor Asia con sede a Bangkok per l’assegnazione di un premio speciale di 25.000 dollari in servizi a sostegno della postproduzione. Il premio che sarà annunciato nella giornata conclusiva del Festival, il 7 maggio, insieme al quello principale assegnato dagli spettatori, andrà a un regista asiatico che firma uno dei 50 titoli in concorso.
Il 26 aprile a Pechino, durante la prima edizione del Beijing Film Festival per conto di Beijing Screenings, China Film Group e China Film Promotion International, il Far East Film di Udine riceverà inoltre il premio “Best of Chinese film Abroad Referee” per la sua funzione di migliore referente all’estero per la promozione dei film cinesi.

TEATRO NUOVO E VISIONARIO
Elemento di forte novità, quest’anno, sarà l’utilizzo continuato di 2 sale: alle proiezioni del Teatro Nuovo “Giovanni da Udine” (1.200 posti), dal mattino a mezzanotte, si affiancheranno infatti le proiezioni pomeridiane e notturne del Visionario (Sala Astra, 300 posti), offrendo così un minimo di 11 film al giorno fino a un massimo di 13.

FEFF FOR JAPAN
Il Far East Film sosterrà con una raccolta di fondi gli amici giapponesi colpiti dal tremendo terremoto con l’iniziativa FEFF FOR JAPAN. Guido Scarabottolo ha disegnato il logo della campagna di raccolta fondi; il logo caratterizzerà le borse del Festival. Il ricavato delle vendite sarà devoluto alla Civic Force giapponese impegnata con aiuti concreti alle popolazioni del nord. A dare spessore alla campagna di sostegno ci sarà una breve dichiarazione del coach Alberto Zaccheroni, allenatore della Nazionale nipponica di calcio e vincitore della Coppa d’Asia.

FESTIVAL IN NUMERI
9 giornate complessive del Festival, dal 29 aprile al 7 maggio.
12 le cinematografie! La selezione comprende 50 film da Cina (8), Corea del Sud (12), Hong Kong (7), Filippine (3) Giappone (11), Indonesia (1), Taiwan (1), Thailandia (3), Vietnam (1), Singapore (1), Malesia (2), Mongolia (1).
1 New Entry: La Mongolia
50 è il numero dei film in concorso, 37 le opere delle due retrospettive per un totale di 87 pellicole!
50 sono le personalità asiatiche che parteciperanno al Festival: registi, sceneggiatori, attori e attrici, rappresentanti di compagnie asiatiche di distribuzione.
10 sono gli esperti e produttori partecipanti al workshop Ties That Bind (“New Europe-Asia workshop for film producers” dal 3 al 7 maggio), di cui 5 dall’Asia e 5 dall’Europa. 1000 è il numero, in crescita, degli accreditati.
200 è il numero, in crescita, di studenti e ricercatori italiani e stranieri con una presenza massiccia proveniente da Austria, Ungheria, Francia, Inghilterra, Svezia e, oltreoceano, da Stati Uniti e Singapore.
150 accrediti Black Dragon; 861 accrediti White Tiger, per un totale di 1011 accrediti

Info: www.fareastfilm.com



19/04/2011

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